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domenica 19 ottobre 2014

Anche voi siete alla ricerca dell'indicatore perfetto?

Cari lettori, non siete i soli, i forum di trading di tutto il mondo sono pieni di discussioni al riguardo. Una sera, alla ricerca di nuove idee, mi sono imbattuto in un post del sito traderslaboratory.com in cui uno dei lettori, Tams, condivideva i codici dei suoi indicatori preferiti.
Ecco il link della discussione, un esempio di competenza, condivisione e collaborazione tra traders.
Tra quelli mostrati, i miei preferiti sono lo ZigZag, il Red Light Green Light e l'HH-LL.
Nell'immagine sotto, sono stati inseriti nello stesso grafico.


Al prossimo post

lunedì 1 luglio 2013

La mia idea di trading

Ma dove sono finiti Mathias, Michele e Stefano? Un secondo fa erano qui con me...Eccoli!  Stanno facendo la fila al bar. Mi avvicino, discutono di trading (e ti pareva, poi si lamentano di me). Si confrontano su ciò che ritengono imprescindibile per aver successo. Mica semplice il discorso, ognuno argomenta la sua idea, diversa dalle altre ed io ... sono d'accordo con tutti.
Cosa è davvero essenziale nel trading? Secondo me tutto è riconducibile ad un unica linea guida: portare le probabilità a proprio favore. Ecco cosa credo non possa proprio mancare:

1) Vantaggio competitivo. Non possiamo battere il mercato sempre ma possiamo farlo con regolarità. Dobbiamo studiare i mercati, le loro inefficienze, testare trading system, migliorarne i punti deboli, provare e riprovare ancora. Non dobbiamo credere alla pappa pronta. Vorrei scrivere che tutto sarà facile ma non lo penso, non è così. Sono convinto che le migliori strategie siano quelle con poche regole.

2) Diversificazione. Anche il miglior trading system conosce momenti di perdita (cd. draw down). Questi momenti sono un inferno, economicamente e psicologicamente. Intaccano il nostro confort emotivo e ci fanno perdere fiducia. La soluzione? Diversifichiamo. Usiamo più trading system insieme, operiamo su mercati diversi e poco correlati. Studiamo i coefficienti di correlazione tra i sistemi (i migliori programmi in circolazione permettono di effettuare questa analisi). Scegliamo solo i trading system che nel nostro portafoglio lavorano meglio. Dobbiamo essere pronti a lasciare il nostro giocatore migliore in panchina se non lavora bene con il resto della squadra.

3) Money management. Quanto capitale usare per ogni operazione? Dipende da due fattori: il nostro capitale e la perdita massima a posizioni aperte dell'intero portafoglio. E teniamo conto che la perdita più devastante potrebbe non ancora essere arrivata. Moltiplichiamo per 4 il massimo drawdown storico. Per operare sui futures significa che il nostro capitale iniziale dovrà essere:

margine richiesto dal broker + 4* massimo draw storico

La maggior parte dei trader sarà sottocapitalizzata e non potrà operare, sul punto tengo a precisare che ci sono strategie anche più conservative. Una soluzione? Facciamo trading sul Forex utilizzando la leva al contrario: invece che con posizioni da 100.000 euro (1 lotto) usiamone di più piccole (c.d. minilotti) adattandole alle nostre esigenze. I nostri broker non saranno contenti perchè vivono di commissioni, ma fa lo stesso. Nel medio lungo periodo periodo saremo vincenti. Man mano che il nostro conto aumenta potremo aumentare le posizioni e guadagnare di più. Il consiglio è di essere molto cauti perchè tutto diventerà esponenziale, emozioni comprese.

Un piano di trading serio e professionale non può prescindere da questi 3 punti. Ci sarebbero poi tanti altri accorgimenti importanti, penso alla scelta della piattaforma di trading, alla fornitura dei dati, all'automatizzazione dei sistemi, ma non sono oggetto di questo post.
Al prossimo articolo.

mercoledì 8 maggio 2013

Trading stagionale (o filtro operativo) sul Natural Gas

Questo articolo deluderà un pò gli appassionati di trading intraday in quanto verrà analizzato un approccio ai mercati molto ... lento. Abbiamo sentito parlare di stagionalità e della sua influenza sui mercati finanziari. Il compito che mi sono prefissato è duplice: individuare uno strumento di analisi efficace e una strategia operativa per sfruttare le opportunità di trading. Uno straordinario strumento di analisi, come sanno bene i trader più smaliziati, è rappresentato dall'ottimizzazione. Proprio così: non la utilizzerò per cercare il miglior valore di un indicatore, ma semplicemente per scannerizzare il mercato. Un esempio chiarirà ogni dubbio. Ho scelto il mercato del Natural Gas, uno dei più sensibili alla stagionalità. Il time frame operativo è mensile (sapevo che prima o poi sarebbe accaduto, sto proprio invecchiando). Come sempre mi sono servito di Tradestation per fare i back test.



La prima osservazione è che il Natural Gas è stato un mercato fortemente ribassista. Naturalmente non sarà sempre così. La mia idea di trading è vendere allo scoperto all'inizio di giugno e ricoprirmi alla fine di novembre. Ecco l'equity line:

 

Dal punto di vista statistico ci sono troppi pochi dati perchè i risultati possano considerarsi rilevanti però va considerato che tutte le operazioni sono state profittevoli.


 

E' stata individuata una tendenza ribassista. Poi starà al singolo trader decidere come utilizzarla. A me piace pensare che possa essere un filtro efficace per individuare i segnali intraday con maggiore probabilità di successo (forse non sono poi così vecchio allora).

mercoledì 30 maggio 2012

Un trading system basato sull'indicatore RSI

Nel post precedente avevo preaanunciato un severo test delle idee di trading presentare da David Rodriguez nell'ultima edizione di dell'ITForum di Rimini. Useremo le seguenti regole di trading: apriremo una posizione long quando l'RSI a 14 periodi supererà il livello 30 dal basso verso alto e apriremo una posizione short quando l'RSI taglierà dall'alto verso il basso il livello 70. Il sistema, così come concepito, è un classico sistema reversal, trascorre il 100% del tempo a mercato.
Purtroppo l'equity line è tra le più brutte mai viste. Un'immagine vale più di mille parole.


La situazione non migliora neanche aggiungendo uno stop loss di 100 dollari e uno stop profit, anch'esso di 100 dollari.



Cosa potrebbero suggerirmi due equity line così brutte? Forse che sto facendo l'opposto di quello che dovrei fare? Proverò a capovolgere le regole d'ingresso: entrerò long quando l'RSI supererà il livello 70 e short quando l'RSI scenderà sotto 30. Per adesso manterrò i livelli di stop loss e  stop profit fermi a 100 dollari. Anche se, osservando il numero di trade, mi viene subito in mente che il valore 100 per stop loss e take profit potrebbe essere troppo basso.


Finalmente un sistema con un equity line accettabile! Il numero di operazioni elevato indica che il sistema esce troppo presto dalle posizioni per poi riaprirne di nuove. Per evitare ciò userò dei valori di stop loss e takeprofit diversi da 100 dollari e ne ottimizzerò li ottimizzerò partendo a 0 a 2000 dollari privilegiando i valori di netprofit e trade medio. L'ottimizzazione effettuata ci suggerisce di utilizzare dei livelli di 900 dollari per lo stop loss e 2000 per il take profit. I progressi sono visibili nell'equity line dell'immagine successiva: ora è molto più regolare e anche il massimo draw down diminuisce in misura significativa.

Con poche semplici intuizioni un sistema che sembrava essere fallimentare è migliorato fino a diventare tradabile. Anche il numero di trade assume un valore più equilibrato. E' importante che nei momenti in cui il trading system funziona meno bene non ci siano dei drawdown rovinosi: il massimo riscontrato è stato di $ 11.926, risultato che considero accettabile. Il profit factor é pari a 1,32, un valore buono ma non eccezionale, invece il valore del trade medio, pari a $ 169,44, è molto buono.

Nei prossimi post cercherò di abbinare a questa tecnica un sistema di switch che permetta di riconoscere le fasi di trading range dalle fasi in cui il mercato sarà in trend. Per le prime utilizzerò l'RSI, per le seconde delle semplici medie mobili.
Il proposito è molto ambizioso, vedremo se gli sviluppi saranno altrettanto interessanti.

Una considerazione finale. Come è possibile che il sistema presentato inizialmente si sia rilevato così poco efficacie? La spiegazione che mi sono dato è che, nella confusione, prendendo appunti io abbia confuso i livelli 30 e 70 invertendoli.

domenica 20 maggio 2012

ITForum di Rimini 2012 - Evita l'errore n. 1

Il 17 e 18 maggio scorsi è andato in onda al nuovo palacongressi di Rimini il consueto appuntamento annuale con l'ITForum. Con il mio vecchio amico Enrico, conosciuto durante il corso Siat del 2006, abbiamo deciso di condividere questi due intensi giorni. A dire la verità eravamo interessati ad aspetti diversi del trading, più focalizzato sui trading system io, più interessato ad argomenti di ampio respiro lui.
Era la prima volta che partecipavo all'ITForum, sicuramente non mi aspettavo una partecipazione così importante da parte del pubblico. Distratto dalle bellezze di turno presenti a numerosi stand di intermediari e dalle luci a led delle ultimissime piattaforme di trading, mi sono catapultato da un'aula ad un'altra cercando di carpire i segreti dei traders più affermati.

Il primo meeting del giovedì si tiene nella sala forex, titolo "come essere vincenti nel mercato Forex". L'obbiettivo sbandierato nel titolo è senza dubbio ambizioso, forse anche troppo considerando che la maggior parte dei traders perde soldi su quel mercato. Sono incuriosito e scettico al punto giusto:  decido di andare.
Nonostante i 10 minuti di anticipo i posti a sedere sono tutti occupati, decido di sedermi per terra. Prenderò appunti sulla mia amata agenda verde acido marchiata Sardaleasing. La tecnica esplicata è molto semplice: RSI e taglio dall'alto verso il basso del valore 70 per le entrate long, RSI e taglio dal basso verso l'alto del valore 30 per le entrate short. Un classico sistema stop and reverse. Successivamente vengono introdotti uno stop loss e un take profit. Viene anche spiegata l'importanza del rapporto 1 a 1 tra questi ultimi.
L'equity line mostrata appare molto ben strutturata. Ecco il primo spunto di lavoro: codificheremo nei prossimi post questo sistema per verificare la sua bontà con diversi time frame. A proposito, il relatore dice di aver utilizzato il time frame a 60 minuti, poi forse si confonde e dice 70. Nel dubbio entrambi, insieme ad altri saranno oggetto di backtest. Il relatore precisa che i risultati migliori si ottengono in trading range e che per un mercato trending può bastare anche una semplice media mobile. Ecco una seconda idea, i successivi test saranno effettuati su un sistema che proverà a distinguere queste due fasi del mercato e che opererà alternando RSI e medie mobili. Dopo qualche ora mi confronto con Dario, presentatomi come un grande esperto di multicharts, sui problemi che stavo incontrando per automatizzare i miei sistemi. Mi viene suggerito un nome di una web farm, apro la mia agenda verde per appuntarlo e appare il codice formato easylanguage che nel frattempo avevo scritto traducendo le indicazioni del relatore. Dario lo guarda, sembra scettico, poi gli si illuminano gli occhi, mi guarda e mi dice: "Prova a fare il contrario!". Ecco un terzo spunto operativo!

domenica 13 maggio 2012

La nascita di tradingsystemreports


Tradingsystemreports è un blog dedicato ai trading systems nato con l'obbiettivo di analizzare, attraverso la lettura della relativa reportistica, la bontà delle principali idee di trading. Negli ultimi anni lo sviluppo di nuovi strumenti di analisi ha reso possibile anche per i trader retail l'accesso a tecnologie prima a disposizione esclusivamente degli investitori professionali.
Le idee di trading sono tradotte in un linguaggio di programmazione (nello specifico uso prevalentemente easylanguage, il linguaggio dei software tradestation e multicharts) così da poter essere testate sui dati del passato.
I destinatari del blog sono principalmente gli analisti tecnici che hanno o che intendono adottare un approccio meccanico, non necessariamente automatico, senza tuttavia sottovalutare l'utilità che potrebbero ricavare i trader discrezionali che intendessero testare le proprie convinzioni.
Partendo dalla considerazione che l'approccio meccanico quantitativo rappresenta soltanto uno dei possibili metodi per investire nei mercati finanziari, verranno analizzate diverse tecniche e ne saranno valutati i pregi e i difetti. Purtroppo, diversamente da quello che qualcuno vorrebbe farci credere, non esiste il Santo Gral. Ci sono tecniche più efficaci di altre ma anche per queste ci sarà sempre un compromesso da accettare.
Maggiore spazio sarà dato alle tecniche più popolari, per sfatare i tanti, troppi falsi miti che circolano nel mondo degli investimenti e del trading in particolare, senza tuttavia sottovalutare diverse metodologie anticonvenzionali ma non per questo meno efficaci.
Per tanti anni mi sono dedicato alla ricerca dell'indicatore perfetto per poi approdare allo studio della price action. Resto convinto che i migliori indicatori siano il prezzo e il tempo. Pochi altri indicatori ci offrono la possibilità di investire con altrettante possibilità di successo.

Una raccomandazione ai lettori, prendetevi tutti i vantaggi possibili:
  • studiate gli strumenti finanziari (azioni, futures, opzioni, ...) sui quali intendete investire;
  • leggete più possibile: oggi internet offre tantissime risorse gratuite, iniziate da lì per colmare le vostre lacune e assecondare la vostra curiosità;
  • non innamoratevi delle vostre idee, questo è un mondo in cui c'è un signore che ha sempre ragione: il mercato. L'unica cosa che si può fare è assecondarlo. 
  • Ogni mercato è diverso (può sembrare un'ovvietà), assecondiamolo. Non si può pensare di utilizzare un trading system trend follower su alcune tipologie di sottostanti. 

Questa presentazione non rappresenta un elemento di rigidità: i lettori potranno, compatibilmente con l'agenda del blogger, "indirizzare" l'attività del blog con le loro proposte.