domenica 19 ottobre 2014

Anche voi siete alla ricerca dell'indicatore perfetto?

Cari lettori, non siete i soli, i forum di trading di tutto il mondo sono pieni di discussioni al riguardo. Una sera, alla ricerca di nuove idee, mi sono imbattuto in un post del sito traderslaboratory.com in cui uno dei lettori, Tams, condivideva i codici dei suoi indicatori preferiti.
Ecco il link della discussione, un esempio di competenza, condivisione e collaborazione tra traders.
Tra quelli mostrati, i miei preferiti sono lo ZigZag, il Red Light Green Light e l'HH-LL.
Nell'immagine sotto, sono stati inseriti nello stesso grafico.


Al prossimo post

mercoledì 15 ottobre 2014

Perchè, secondo me, il mercato americano è pronto ad un nuovo rally

Abbiamo osservato con attenzione questa fase irrequieta dei mercati e, come al solito, ognuno di noi ha trovato le sue giustificazioni. La situazione geopolitica, i dati non incoraggianti dell'economia tedesca, etc... E se invece la spiegazione fosse molto più semplice?















Nel grafico sopra la linea bianca dell'indicatore FX Currency Strenght Score rappresenta la forza relativa del dollaro rispetto alle principali alle principali valute e mostra chiaramente come, dopo diversi mesi di sovrapprezzamento, il dollaro, sia tornato ad un livello accettabile, sicuramente non ostativo alla crescita dell'economia americana (rappresentata dal futures ES) che continua ad avere fondamentali sostanzialmente buoni. 
Tre riflessioni: 
1) il link alla pagina web di Tradestation (che ho utilizzato per i miei studi) non è casuale, si trovano sempre idee e spunti interessanti;
2) l'indicatore assegna ad ogni valuta lo stesso peso specifico, chi preferisse pesarle diversamente può sempre optare per il Dollar Index (dove l'euro ha un'incidenza del il 56%);
3) a volte la correlazione negativa tra ES e dollaro viene meno, ed è normalissimo che sia così: ci sono momenti in cui l'economia americana va così bene da fregarsene di un dollaro forte ed altre volte in cui la stessa è così debole che anche un cambio favorevole non è in grado di risollevarne le sorti. 
Al prossimo post




sabato 14 giugno 2014

Un idea, un errore e un trading system intraday sull'ES

Molti traders hanno imparato a loro spese che le tecniche trend following intraday non sono efficaci quando sono applicate ai mercati più evoluti come l'SP500 (ES). Su questo mercato per il trader intraday si rivela decisamente più efficace un approccio countertrend. Studiando l'ES da qualche anno ormai, mi sono reso conto che una delle maggiori difficoltà è costituita dai trade short le cui prestazioni spesso non sono paragonabili a quelle delle operazioni long. Il mercato sale e scende con ritmi diversi (non prenderò il premio Nobel per l'Economia per questa scoperta, lo sò). Cercherò di sfruttare questa informazione a mio favore, più avanti vedremo come.
Avevo iniziato a sviluppare un trading system che comprava quando la banda di Bollinger inferiore veniva superata dal basso verso l'alto dal prezzo. La posizione era gestita con uno stop loss e un take profit monetari. Per le operazioni short valeva l'inverso. Questo trading system era stato inizialmente sviluppato per l'EURUSD e mi era subito sembrato potersi adattare al nostro ES. I risultati però non erano stati buoni come avrei voluto. Quella sera decisi di prendermi qualche giorno di pausa dai trading system, sentivo il bisogno di riposarmi. Dopo circa 30 minuti ero di nuovo alla scrivania cercando una soluzione (evviva la coerenza). Avevo bisogno di un colpo di fortuna oppure di un'intuizione geniale. Arrivò ... un errore. Era bastato sbagliare a scrivere in easylanguage (ho utilizzato Tradestation, time frame 1 ora) la tipologia di ordine da inserire a mercato per avere un equity line migliore. Andando sul grafico ad analizzare l'operatività, mi sono reso conto che ogni volta, o quasi, che il prezzo toccava le bande di Bollinger reagiva in direzione contraria. Per superare il problema delle performance delle operazioni short decisi di usare lunghezze diverse per la banda superiore e per la banda inferiore, rispettivamente 110 e 50. Le deviazioni standard erano rimaste 2 e -2, nessuna modifica rispetto al modello originale.
Vi mostro qualche trade:




Le entrate sono state filtrate da un banalissimo pattern daily e da un indicatore proprietario (non è vero, ma quelli bravi scrivono così).  





La percentuale di operazioni favorevoli è maggiore del 80%, il max draw down a posizioni aperte è di 3.000,00 dollari, l'average trade è di 125 dollari. Le operazioni Long producono più profitto ma le Short non abbassano la qualità complessiva del sistema, anzi rischiano meno e aiutano ad avere un'equity line più smussata . 
Mi prenderò qualche giorno di riposo dai trading system. Cercherò di resistere almeno per un ora questa volta. 
Al prossimo post. 


domenica 26 gennaio 2014

Conoscete la pista ciclica?

Conoscete un indicatore più sottovalutato della pista ciclica? Per la prima volta l'avevo utilizzata nel 2007 per cavalcare i trend che si formavano sui grafici del titolo Fiat. La utilizzavo insieme ad una sua media mobile, quando questa veniva tagliava dal basso verso l'alto dall'indicatore mi preparavo ad entrare al rialzo sul massimo del giorno precedente. Qualche settimana fa un lettore del blog mi ha mandato uno studio che utilizzava proprio questo indicatore per distinguere le fasi di impulso del mercato da quelle laterali. Da più di un anno non mi servo più degli indicatori per il mio trading automatico ma devo essere sincero ed ammettere che è stato un vero e proprio colpo al cuore. Ancora tu amata pista ciclica! Non potevo proprio ignorarti, compagna di mille battaglie. 
Per chi non conoscesse la sua formula basta sottrarre la media mobile semplice dall'ultima chiusura per ottenere un oscillatore che si muove attorno alla linea dello zero. Per lo studio che presenterò ho voluto utilizzare un mercato ed un time frame tra quelli tradati dal lettore: EURUSD con barre a 4 ore. Per i test ho utilizzato tradestation. 
La regola operativa è  molto semplice: quando la pista ciclica a 60 periodi taglia dal basso verso l'alto la  sua media, anche questa a 60 periodi, ho un segnale di acquisto. Per uscire ho previsto uno stop loss e un take profit rispettivamente di 900 e di 1600 dollari. Ho filtrato i segnali d'ingresso con alcuni pattern daily.


Il grafico mostra l'equity line dal 1 gennaio 2005 al 26 gennaio 2014. Il profit factor è  pari a 2.90, l'average trade è 650 dollari, il massimo draw down è di 4.700,00 dollari, le operazioni vincenti sono superiori al 62%. 
Ringrazio il lettore per lo spunto.
Al prossimo post.