Visualizzazione post con etichetta opzioni call. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta opzioni call. Mostra tutti i post

lunedì 13 giugno 2016

Compratori e venditori di opzioni call

Nell'articolo precedente abbiamo introdotto l'argomento opzioni analizzando le considerazioni che potrebbero farci preferire, a fronte di una visione rialzista del mercato, di comprare opzioni call piuttosto che delle azioni. 
Questo post sarà dedicato alla differente posizione dei compratori e dei venditori di opzioni call. Una buona notizia: la stragrande maggioranza degli investitori che hanno poca dimestichezza con questo strumento finanziario ignora di conoscere già i meccanismi che regolano questo genere di investimenti. 
Vediamo come si presentano i due payoff (rappresentazione grafica del rischio rendimento):





Mi sono servito del software Leonard-O messo a punto da Andrea e Luca (che ringrazio). Come possiamo vedere quello che guadagna il compratore corrisponde a quello che perde il venditore e viceversa. Banale no? Osserviamo la parte destra delle due curve: al guadagno potenzialmente illimitato del compratore di opzioni in caso di rialzo, corrisponde un rischio teoricamente illimitato del venditore. 

Allora, chi sarebbe così incosciente da vendere opzioni call? Lo facciamo tutti, tutti i giorni, e lo facciamo da secoli. 
Iniziamo a pensare ad un'opzione call come ad un contratto di compravendita immobiliare, il c.d. compromesso. Il compratore dell'opzione è il potenziale compratore di una casa che, stipulando il compromesso, ne ferma il prezzo per un certo periodo di tempo. Con il compromesso questi paga una caparra (es, 10.000,00 euro il premio dell'opzione) acquistando il diritto di comprare ad un prezzo stabilito (es, 100.000,00 euro, lo strike dell'opzione) una casa entro una certa data (scadenza dell'opzione). Dopo aver stipulato il preliminare, il compratore spera che l'immobile che intende acquistare si apprezzi. Perché? Perché se nel frattempo il suo valore raddoppiasse, questi guadagnerebbe 90.000,00 euro, infatti, dietro il pagamento di 10.000,00 euro ha acquistato il diritto di comprare a 100.000,00 un immobile che ora ne vale 200.000,00. Potrebbe anche considerare di vendere il suo diritto prima di esercitarlo, in questo caso terrebbe la differenza di prezzo. 
Nel caso, invece, in cui il prezzo della casa si dimezzasse prima della stipula del contratto definitivo, il potenziale acquirente avrebbe la facoltà di non esercitare il suo diritto (ricordiamo che con la stipula del preliminare il potenziale compratore acquista un diritto mentre il venditore assume un dovere) limitando di fatto il danno economico alla perdita della caparra. Del resto chi comprerebbe a 100.000,00 euro una casa che ne vale 50.000,00. 
Al prossimo post. 

mercoledì 6 aprile 2016

Comprare azioni o comprare opzioni call?

Un investitore decide di acquistare 100 azioni della società X quando questa è quotata 100 $. Il nostro investitore ha investito 10.000 $ e se le azioni in suo possesso salissero a 105 avrebbe guadagnato il 5% del suo investimento iniziale, cioè 500 $. Tutto è molto lineare. Quali sarebbero i suoi rischi? Semplice, tutto il capitale investito, 10.000 $, teoricamente l'ipotesi sarebbe molto remota ma possibile. 
Lo stesso investitore potrebbe decidere, in alternativa all'investimento azionario di acquistare al prezzo di 300 $ (valore esemplificativo) un opzione call strike 100 scadenza 6 mesi. Questo strumento finanziario gli riconosce il diritto di acquistare 100 azioni al prezzo di 100 $ ciascuna nei prossimi 3 mesi. 
Perché un investitore dovrebbe comprare opzioni call invece che azioni? Sostanzialmente per 2 motivi: 
  1. può puntare sul rialzo del titolo con un ammontare di denaro molto esiguo (nel nostro caso 300 $ invece che 10.000 $);
  2. il suo rischio massimo non può essere superiore al capitale investito per 'acquisto di opzioni, cioè 300 $;
Chi investe in azioni ha invece 2 vantaggi: 
  1. ha maggiori probabilità di guadagnare (in seguito sarà tutto più chiaro guardando il grafico del payoff delle 2 posizioni);
  2. beneficia di un maggior guadagno nel caso in cui la sua previsione sia esatta; 
Guardiamo il grafico rischio rendimento delle 2 operazioni:


rischio rendimento azioni

















La curva verde rappresenta il payoff alla scadenza della nostra opzione call comprata strike 100 a 300 $. Come si vede chiaramente nella parte sinistra del grafico la perdita massima non può essere maggiore ai 300 $ spesi per acquistarla. Rovescio della medaglia, il punto di pareggio (alla scadenza) è spostato verso destra di 3$. L'investitore che avesse scelto l'investimento in opzioni avrebbe pagato 300 $ (3 $ per ognuna delle 100 azioni). 
Quanto guadagnerebbe in meno 'investitore in opzioni? Per rispondere dobbiamo introdurre una grandezza chiamata delta che misura la variazione del prezzo delle opzioni quando il sottostante aumenta del 1%. A causa delle formule matematiche con cui sono costruite le opzioni il delta allo strike ATM (at the money) è sempre 0.5. Le opzioni deep ITM (in the money) hanno il delta più alto, quelle deep OTM (out of money) i valori più bassi. Il delta al variare degli strike non presenta un andamento regolare. Diamo un'occhiata al grafico che segue


delta options call



Intorno allo strike ATM il delta è soggetto alle maggiori variazioni. Quando il valore del sottostante si allontana dallo strike dell'opzione il delta è soggetto a  variazioni minori. 

Naturalmente l'argomento non è stato affrontato in modo esaustivo, servirebbero decine di libri. Accontentiamoci di aver introdotto la prima greca, il delta. Vi consiglio i post di borsaitaliana

Al prossimo post